Dopo un weekend dalle condizioni meteo decisamente invernali, posso vantarmi di aver fatto una maratona cinematografica degna di un critico...il minimo comune denominatore era quel gran bel figlio di Ryan Gosling.
Due film meravigliosi: "Blue Valentine" e "Come un tuono", entrambi diretti da Derek Cianfrance e i cast vantano rispettivamente attori come Ryan Gosling, Michelle Williams, Bradley Cooper, Rose Byrne e Eva Mendes.
Blue Valentine
Cindy e Dean sono una coppia sposata, lei è un’infermiera, lui un imbianchino, hanno una figlia e un cane. Sono una famiglia ordinaria, ma tutto sta andando a rotoli e l’armonia si è spenta da un po’. Si ripercorre la nascita della loro storia d’amore, quando i due erano giovani: questa l’idea vincente di Cianfrance, andare di pari passo con i due periodi temporali, passato e presente, segnati da una diversa fotografia, perché il mood di un film si può esprimere anche con i colori....come rendere definitivamente straziante una storia già dolorosa.
Cianfrance decide di puntare sulle differenze fisiche: se Dean nel passato è il Ryan Gosling da sogno, oggi è stempiato, sporco ed irriconoscibile. Per Cindy la differenza sta soprattutto nel suo rapporto con il marito: spontanea e solare da giovanissima, irrigidita, delusa e impostata oggi, come se per difesa indossasse una corazza.
Costruito con una spontaneità ed una dolcezza disarmanti nelle scene del passato, “bilanciato” da una tensione emotiva lancinante nelle scene del presente, Blue Valentine è graziato anche da una colonna sonora eccellente, che spesso è pure narrativamente utile. Momenti di bellezza unica, di amore puro, intoccato, schegge di romanticismo altissimo e mai melenso.
Come un tuono
Titolo originale "The Place Beyond the Pines", perchè quel posto al di là dei pini è la casetta in cui vive il meccanico Robin, uomo solitario che con sé ha solo un cane che sta invecchiando. È il posto in cui si incrociano la storia di Luke Glanton e del figlio Jason.
Derek Cianfrance cerca di confermare certe tematiche, aggrappandosi ancora una volta ad un’atmosfera intrisa di realismo e mai banale.
Luke Glanton (Ryan Gosling) è un giovane stuntman che gira per il Paese seguendo una lunga scaletta di spettacoli, un giorno, mentre si esibisce a Schenectady, scopre che Romina (Eva Mendes), una ragazza con cui aveva avuto una fugace storia l’anno prima, ha dato alla luce un bambino. Da semplice tappa, Schenectady si trasforma in una sorta di dimora provvisoria poichè Luke intende a tutti i costi occuparsi del bambino, il piccolo Jason.
Anche in questo film il tempo è componente fondamentale della narrazione e della costruzione del film: tre atti dove nei primi due Luke e il poliziotto Avery (Bradley Cooper) si passano la staffetta in modo temporalmente consequenziale, e un terzo con un salto temporale di 15 anni per raccontare la storia dei figli Jason e AJ.
Come in Blue Valentine, anche qui ci sono attimi di passato purissimo che si accendono all’improvviso, nei quali potersi rifugiare attraverso una fotografia raffigurante una famiglia che non sarebbe mai più stata la stessa.
Cianfrance lavora molto col non detto: il ricorso ai canti gregoriani, aggiunge un tocco vagamente metafisico. Le prove dei singoli personaggi, uno su tutti Ryan Gosling, che in versione “padre amorevole” è davvero un’altra cosa: urla strozzate durante le rapine e una costante aria di rassegnazione.
La scena più bella, carica di innocenza e ingenuità: Jason, dopo essere stato da Robin nella casetta dove un tempo lavorava Luke, corre in bicicletta per la strada che collega la cittadina al posto dietro ai pini. Probabilmente non ci sta pensando, ma è la stessa strada che percorreva il padre in moto.